domenica 13 novembre 2016

HALLELUJA



Now I’ve heard there was a secret chord
That David played, and it pleased the Lord
But you don’t really care for music, do you?
It goes like this
The fourth, the fifth
The minor fall, the major lift
The baffled king composing Hallelujah

Hallelujah (x4)

Your faith was strong but you needed proof
You saw her bathing on the roof
Her beauty and the moonlight overthrew you
She tied you
To a kitchen chair
She broke your throne, and she cut your hair
And from your lips she drew the Hallelujah

Hallelujah (x4)

You say I took the name in vain
I don’t even know the name
But if I did, well really, what’s it to you?
There’s a blaze of light
In every word
It doesn’t matter which you heard
The holy or the broken Hallelujah

Hallelujah (x4)

I did my best, it wasn’t much
I couldn’t feel, so I tried to touch
I’ve told the truth, I didn’t come to fool you
And even though
It all went wrong
I’ll stand before the Lord of Song
With nothing on my tongue but Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah…


Ho sentito di un accordo segreto
Suonato da David e gradito al Signore 
Ma a te della musica non importa poi molto, vero?
Beh, fa così:
La quarta, la quinta
La minore scende, la maggiore sale
Il re perplesso compone l’Alleluja 

Alleluja 

La tua fede era salda ma avevi bisogno di una prova
La vedesti fare il bagno dalla terrazza 
La sua bellezza e il chiaro di luna ti vinsero
Lei ti legò
Alla sedia della cucina
Ti spaccò il trono, ti rase i capelli
E dalle labbra ti strappò l’Alleluja. 

Alleluja (x4)

Dici che ho pronunciato il Nome invano
Ma se non lo conosco nemmeno il Nome
Ma anche se fosse, a te poi cosa importa? 
C’è un’esplosione di luce
In ogni parola
E non importa se tu abbia sentito
La sacra o la disperata Alleluja 

Alleluja (x4)

Ho fatto del mio meglio, non era granché
Non provavo nulla, così ho provato a toccare
Ho detto il vero, non sono venuto per prenderti in giro
E anche se
è andato tutto storto
Mi ergerò davanti al Dio della Canzone
E dalle mie labbra altro non uscirà che Alleluja (11)

Alleluja…

Secondo quanto spiegato da Cohen il significato del brano è questo: La canzone spiega che diversi tipi di alleluia esistono, e tutte le alleluia perfette e infrante hanno lo stesso valore. È un desiderio di affermazione della vita, non in un qualche significato religioso formale, ma con entusiasmo, con emozione. So che c’è un occhio che ci sta guardando tutti. C’è un giudizio che valuta ogni cosa che facciamo.

La canzone è, naturalmente, intrisa di riferimenti biblici, ma non meno importanti sono le allusioni erotiche e – in genere – i sentimenti contrastanti di ribellione e sottomissione che permeano la canzone, caratterizzata da una violenza – non solo interiore – continua.
Si noti anche il continuo ‘saliscendi’ emotivo e di fortuna dei personaggi, sottolineato anche dalla struttura musicale che sale, sale, sale fino al climax, poi d’improvviso scende per risolversi nell’Alleluja.



Cohen non ha mai parlato molto del significato dei versi di Hallelujah, anche se in questo passo (‘scovato’ grazie ai magnifici siti http://www.leonardcohenfiles.com e http://www.drhguy.com) sembra dare una chiave di lettura molto evidente:
«Finally there’s no conflict between things, finally everything is reconciled but not where we live. This world is full of conflicts and full of things that cannot be reconciled but there are moments when we can transcend the dualistic system and reconcile and embrace the whole mess and that’s what I mean by Hallelujah. That regardless of what the impossibility of the situation is, there is a moment when you open your mouth and you throw open your arms and you embrace the thing and you just say ‘Hallelujah! Blessed is the name.’ And you can’t reconcile it in any other way except in that position of total surrender, total affirmation.» Leonard Cohen (How The Heart Approaches What It Yearns – Interview With Leonard Cohen presented by John Mckenna. RTE Ireland, May 9 & 12, 1988) (Infine non c'è alcun conflitto tra le cose, finalmente tutto si riconcilia ma non dove viviamo. Questo mondo è pieno di conflitti e pieno di cose che non possono essere riconciliate, ma ci sono momenti in cui siamo in grado di trascendere il sistema dualistico e riconciliare e abbracciare tutto il casino e questo è ciò che intendo per Hallelujah. Questo indipendentemente da ciò che l'impossibilità della situazione è, c'è un momento in cui si apre la bocca e spalancare le braccia e si abbracciano la cosa e basta dire 'Alleluia! .. Beato il nome 'e non si può conciliare in altro modo se non in quella posizione di resa totale, affermazione totale »Leonard Cohen (come il cuore Approcci Che anela -. Intervista a Leonard Cohen presentato da John Mckenna RTE Irlanda 9 maggio e 12, 1988))

Le strofe che Cohen ha reso pubbliche nei suoi concerti. Il testo varia leggermente, di volta in volta, ma i versi che riportiamo sono un buon compendio di quanto Cohen ha cantato negli anni.

Baby, I’ve been here before.
I know this room, I’ve walked this floor.
I used to live alone before I knew you.
I’ve seen your flag on the marble arch,
but (listen) love is not some kind of victory march,
no, it’s a cold and it’s a very broken Hallelujah!

There was a time you let me know
What’s really going on below
But now you never show it to me, do you?
I remember when I moved in you,
And the holy dove she was moving too,
And every single breath that we drew was Hallelujah!
Maybe there’s a God above,
As for me, all I’ve ever seemed to learn from love
Is how to shoot at someone who outdrew you.
Yeah but it’s not a complaint that you hear tonight,
It’s not the laughter of someone who claims to have seen the light
No it’s a cold and it’s a very lonely Hallelujah.

Bambino, sono stato qui prima.
So che questa stanza, ho camminato questo piano.
Ho usato per vivere da solo prima di conoscerti.
Ho visto la tua bandiera sull'arco di marmo,
ma (ascoltare) l'amore non è una sorta di vittoria marcia,
no, è un freddo ed è un Hallelujah molto rotto!

C'è stato un tempo fammi sapere
Che cosa sta realmente accadendo qui sotto
Ma ora non mostri a me, vero?
Mi ricordo quando mi sono trasferito in te,
E la santa colomba che si muoveva troppo,
E ogni singolo respiro che abbiamo disegnato era Hallelujah!
Forse c'è un Dio al di sopra,
Quanto a me, tutto quello che ho mai sembrato di imparare da amore
E 'come sparare a qualcuno che ti outdrew.
Sì, ma non è una lamentela che si sente questa sera,
Non è la risata di qualcuno che sostiene di aver visto la luce
No, è un freddo ed è un Hallelujah molto solo.




Il brano è l'esito di un processo compositivo lungo e complesso. Bob Dylan affermò in un'intervista che, nel backstage di un concerto, Leonard Cohen gli aveva confidato di aver impiegato circa due anni per completare la scrittura di Hallelujah. Lo stesso Cohen confermò l'episodio, aggiungendo però di aver mentito, perché si vergognava di rivelare che in realtà aveva impiegato un tempo ancora più lungo di quanto dichiarato. Cohen aggiunse di aver scritto oltre 80 strofe per il brano, tra le quali scelse poi le sei che rientrarono nella versione iniziale della canzone, incisa per l'album del 1984 Various Positions. Cohen descrisse le difficoltà nella composizione citando un episodio in particolare:

« Avevo riempito due blocchi degli appunti e ricordo che ero al Royalton Hotel (a New York), seduto in mutande sul tappeto, mentre sbattevo la testa sul pavimento dicendomi "Non riesco a finire questa canzone". »
Il brano fu poi registrato nello studio Metropole di Manhattan, nella città di New York, insieme al produttore John Lissauer, che collaborò all'intero album da cui il singolo è tratto, occupandosi anche degli arrangiamenti.

Nel 2009, durante un'intervista rilasciata al Guardian, Cohen affermò che anche la pubblicazione del brano, così come quella dell'intero album Various Positions, fu piuttosto complessa, in quanto la casa discografica Sony Music riteneva che il materiale non fosse abbastanza buono. Cohen aggiunse così di considerare la popolarità ottenuta da Hallelujah attraverso i suoi molti interpreti come una sorta di piccola rivincita nei confronti dell'iniziale diffidenza dimostrata dalla casa discografica.

"Hallelujah", nella sua versione originale, è in 6/8, che evoca sia valzer che tempo gospel. È stato scritto nella tonalità di do maggiore, la progressione di accordi corrisponde ai versi della canzone: "goes like this, the fourth, the fifth, the minor fall, and the major lift": C, F, G, La minore, F.

La versione iniziale del brano contiene molti riferimenti ai testi biblici dell'Antico Testamento. Una seconda versione della canzone fu incisa dal vivo nel 1988 e in seguito pubblicata nell'album Cohen Live del 1994. I versi utilizzati in questa occasione furono privati della maggior parte dei rimandi al testo sacro, dando origine così ad una versione con un finale molto più oscuro rispetto a quello della precedente.

Il tema religioso non è però l'unico argomento attorno al quale ruota il brano, che tratta anche di una storia d'amore finita male e di esperienze di vita non proprio felici. Secondo Alan Connor della BBC, le due diverse versioni di Hallelujah realizzate da Cohen, «una biblica e una secolare, ci portano attraverso un immenso spettro di luoghi emozionali, con le diverse alleluia ad esprimere disperazione, estasi sessuale e devozione religiosa».

Dorian Lynskey del Guardian scrisse che i versi del brano «abbracciano in modo criptico i temi dell'amore, del sesso, della violenza, della religione e dell'atto stesso di scrivere canzoni». Cercando di spiegare il significato del brano, Cohen dichiarò che:

« Questo mondo è pieno di conflitti e pieno di cose che non possono essere unite ma ci sono momenti nei quali possiamo trascendere il sistema dualistico e riunirci e abbracciare tutto il disordine, questo è quello che io intendo per alleluia. La canzone spiega che diversi tipi di alleluia esistono, e tutte le alleluia perfette e infrante hanno lo stesso valore. È un desiderio di affermazione della vita, non in un qualche significato religioso formale, ma con entusiasmo, con emozione. So che c'è un occhio che ci sta guardando tutti. C'è un giudizio che valuta ogni cosa che facciamo. »
Il tema del sesso assume un ruolo fondamentale nel brano, ulteriormente accentuato nella versione del 1988. Anche l'interpretazione di Buckley fa leva soprattutto su questo aspetto, omettendo le due strofe della versione originale che si riferiscono invece al tema della redenzione. Lo stesso Buckley dichiarò in un'intervista che «chiunque ascolti chiaramente Hallelujah scoprirà che è una canzone che parla di sesso, di amore, della vita sulla terra. L'alleluia non è un omaggio a una persona adorata, a un idolo o a Dio, ma è l'alleluia dell'orgasmo. È un'ode alla vita e all'amore».

La prima strofa della canzone si apre citando David, secondo re d'Israele. La canzone fa riferimento a quanto raccontato nel Libro di Samuele, nel quale si narra che David, suonando l'arpa, riuscisse a calmare lo spirito malvagio sceso sul suo predecessore Saul. I versi successivi riprendono anche l'episodio in cui David, dopo aver visto Betsabea, moglie di Uria l'Ittita, farsi il bagno sulla terrazza del suo palazzo, intraprese una relazione con lei. Il rapporto tra i due portò alla gravidanza della donna e si concluse con la morte di Uria, spinto in prima fila durante una battaglia dallo stesso Davide.


La strofa successiva fa riferimento invece a Sansone e all'innamoramento con Dalila, che lo convinse a rivelarle il segreto della sua forza, che risiedeva nei suoi capelli. La donna rivelò così il segreto ai Filistei, i quali tagliarono i capelli a Sansone, portandolo verso la sua fine, che si sarebbe poi compiuta con la distruzione per vendetta di un tempio pagano nella quale lui stesso perse la vita insieme ad altre 3.000 persone.




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